venerdì 1 settembre 2017

Review Aspettami fino all'ultima pagina di Sofìa Rhei

Buongiorno, avid readers! Oggi vi parlo di un libro uscito pochi giorni fa che ha già suscitato l'interesse di moltissimi lettori. Il tema della terapia con i libri ha colpito tutti, ma è stato sviluppato bene? Quanta parte del libro è dedicata a questo tema che ci sta a cuore? Per saperne di più continuate a leggere! 

Editore: Newton Compton
Genere: Contemporary romance

Silvia ha quasi quarant’anni, vive e lavora a Parigi e ha una relazione difficile con Alain, un uomo sposato che da mesi le racconta di essere sul punto di lasciare la moglie. Dopo tante promesse, sembra che lui si sia finalmente deciso, ma la fatidica sera in cui dovrebbe trasferirsi da lei, le cose non vanno come previsto. E Silvia, in una spirale di dolore e umiliazione, decide di farla finita con quell’uomo falso e ingannatore e di riprendere in mano la sua vita. Alain però non si dà per vinto, e Silvia non è abbastanza forte da rimanere indifferente alle avances dell’uomo che ama... Dopo giorni e notti di disperazione, viene convinta dalla sua migliore amica a fare visita a un bizzarro terapeuta, il signor O’Flahertie, che sembra sia capace di curare le persone con la letteratura. Grazie ad autori come Oscar Wilde, Italo Calvino, Gustave Flaubert, Mary Shelley, e al potere delle loro storie, Silvia comincia a riflettere su chi sia realmente, su quali siano i suoi desideri più profondi e su cosa invece dovrebbe eliminare dalla sua vita...

Quando in un libro il tema è la lettura sono sempre preoccupata, spesso lo sviluppo della storia delude e lo spazio dedicato ai libri è marginale o mal sviluppato, quindi temevo molto questa lettura, soprattutto perché di fondo ha uno dei temi che più cerco di evitare, ovvero il tradimento. Partiamo proprio da quest'ultimo argomento, la base su cui si sviluppa l'intero libro. 
Silvia è la tipica protagonista che non sopporto, l'amante di turno che si mette nel bel mezzo di un rapporto e crede di essere la vittima. Impersona perfettamente il ruolo che l'autrice ha scelto di attribuirle, pensa di essere migliore della compagna del suo amante, crede ciecamente in questa relazione fasulla in cui si trova coinvolta da ben tre anni, e la parte peggiore deve ancora arriva, è la sua personalità ad avermi convinta una volta per tutte che è lei la tipologia di protagonista che spero sempre di non incontrare in nessun libro. Silvia è insicura anche se ha tutti i motivi per credere in se stessa, ha una carriera ben avviata, vive a Parigi,la città dei suoi sogni, e non le manca nulla, non ha problemi di nessun tipo se non che lei stessa è il dramma vivente. Silvia dipende da Alain, il suo amante, desidera così ardentemente il suo amore da cambiare totalmente abitudini e stile per piacergli; arrendevole, sempre disponibile e ubbidiente, è l'amante perfetta e Alain sa bene come approfittarsene. A questo orrore non c'è mai fine e Silvia è in grado di buttare la dignità per terra e calpestarla, così quando Alain dopo averla lasciata per l'ennesima volta, lei lo accoglie a braccia aperte. A questo punto è ovvia la sua totale mancanza di forza e carattere, così segue il consiglio della sua migliore amica e inizia a recarsi a delle sedute di terapia in compagnia dei libri. Il terapeuta è così strano che per tutto il tempo sono rimasta perplessa, ma alla fine il mistero viene svelato e l'ho trovata una cosa tanto assurda quanto simpatica. 

 Non dimenticare il passato, ma non permettere che ti faccia male. Trasformalo in saggezza, non in sofferenza. Non avere timore del futuro: "Sei lo specchio dei tuoi stati d'animo".

La terapia è inizia più tardi di quanto mi aspettassi ed è un peccato, questo tema poteva sicuramente avere più spazio fin dall'inizio. In ogni caso da questo momento in poi finalmente arriviamo al succo della trama e Silvia si concentra di più sulla lettura, prende spunto dagli autori e riflette su ciò che quelle parole cercano di dirle, ma solo alla fine capirà realmente l'aiuto del terapeuta. Sicuramente questa tipologia di terapia mi è piaciuta molto, è interessante da leggere il rapporto che un personaggio sviluppa con le varie letture, quindi ogni parte riguardante ciò l'ho apprezzata davvero molto, finendo per segnarmi moltissime citazioni. 


Quando un lettore sente un'affinità tanto forte con un autore, tra loro si crea un legame, un vincolo d'affetto e di responsabilità. 

C'è un solo personaggio che ho apprezzato - non vi rivelo il nome solo per evitare spoiler nel caso vogliate leggere il libro, purtroppo ha molto poco spazio e sarà particolarmente presente negli ultimi capitoli. In ogni caso questo mi ha fatto capire ancora di più il personaggio di Silvia e la mia opinione non è di certo migliorata.
Il problema rimane la storia di base, Silvia è una protagonista così bisognosa, vittimistica, che non è di certo la categoria che prediligo leggere, la trovo così ovvia e allo stesso tempo reale, è una donna come tante che sceglie di imbarcarsi in qualcosa di più grande di lei, mettendo da parte se stessa e credendo di essere nel giusto, ma quando il brivido del proibito non c'è più, Silvia apre gli occhi e cambia totalmente rotta, e questa è l'ulteriore motivazione che non mi ha reso possibile apprezzarla. Potrà essere un mio pregiudizio ma spesso quando la relazione non è più segreta e si può vivere tutto alla luce del sole, ogni legame si disintegra e allora a cosa è servito perdere se stessi per avere il nulla in mano?

L'amore tra chi si consegna agli altri scrivendo e chi lo fa leggendo è reale quanto la vita stessa.

Forse narrato in prima persona e più vivacizzato avrebbe avuto un ritmo più incalzante, invece trovo che abbia un inizio molto lento e benché sia un libro abbastanza corto e veloce da leggere, non è di certo una di quelle storie impossibili da mettere giù finché non si arriva all'ultima pagina. Lo consiglierei solo per tutta la parte riguardante i libri che è davvero bella e ben scritta, ma d'altro canto dovreste subirvi questa protagonista per tutto il tempo ed è una decisione che spetta solo a voi, se ve la sentite allora superato questo blocco come me e provate ad assaporare la terapia con i nostri amati libri, ci saranno tante parti che non potrete fare a meno di sottolinearvi. 
Cosa ne pensate, readers? Vi incuriosisce il tema?
Un abbraccio!    

8 commenti:

  1. Io non l'ho letto, ma appena è arrivato mamma se ne è fatta padrona e, dopo averlo letto, ha dichiarato di amarlo alla follia. Non mi fido molto dei gusti di mia madre, ma di te si quindi credo che resterà nella sua libreria.

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    1. Ahahah ti ringrazio <3 In ogni caso la parte legata ai libri è davvero bella, peccato per la protagonista!

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  2. ero scettica anche io dal titolo e per il tema trattato. Ora che mi confermi che la protagonista incarna tutto ciò che detesto credo proprio che non sia il caso di perderci tempo. Peccato perché da quello che dici l'idea era più che stimolante!

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    1. Esatto, l'idea è davvero bella e sviluppata in modo particolare, purtroppo è il contorno che non mi è piaciuto...

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  3. Uno dei rari casi in cui la copertina è stupenda, ma la trama non mi ha ispirato subito molto. Per via appunto di quel tema là e infatti avevo avuto ragione a storcere il naso. Per fortuna che ho letto la tua recensione, così è sicuro che lo evito. Quanto odio quelle che si fanno mettere i piedi in testa da un uomo, che cambiano per un uomo, che diventano tutto quello che il compagno di cui sono innamorate vogliono. Che schifo, davvero. Ma la dignità? Senza contare il fatto che poi lui è sposato. Cioè, cretina e pure rovina matrimoni. Lui pure bastardo, però. Sei sposato e vai con l'amante?
    Peccato per l'idea della terapia con i libri.

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    1. Assolutamente vero, questa volta la cover è bella, il tema lo è altrettanto ed è stato editato molto bene... Manca una protagonista che sappia coinvolgere. Infatti come sai anch'io non amo questa tipologia di protagoniste e quindi non ho potuto promuovere il libro nonostante alcune parti mi siano davvero piaciute.

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  4. Ciao Jess,
    sinceramente l'ho evitato appena ho letto la trama perchè come dici tu la protagonista impersona proprio la persona che non sopporto. Decisamente credo che me ne starò ancora alla larga

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    1. Caio Susy! Purtroppo dici bene e ripeto che è un vero peccato, il tema è bellissimo!

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