Ciao, avid readers! Maestra è un thriller che dal momento della sua uscita volevo leggere, mi incuriosiva il successo del libro e la trama aveva qualcosa di particolare, però con il tempo il mio entusiasmo è scemato e me ne sono sempre più allontana, finché grazie all'iniziativa de La lettrice in soffitta non l'ho preso in mano e l'ho letto. Sapevo già in parte a cosa andavo incontro, però mi aspettavo anche la parte thriller migliore di quel che poi è risultato dalla lettura.
Serie:
1. Maestra
+ altri a seguire
Editore: Longanesi
Genere: Thriller
La protagonista di questo libro - il primo di una trilogia - non ha paragoni e anche per questo è già un fenomeno internazionale.
È sexy, è intelligente, è spietata ed è molto, molto pericolosa…
Londra. Judith Rashleigh è assistente in una prestigiosa casa d’aste, è giovane, colta ed efficiente, di ottime maniere e molto bella. Ma tutto questo non basta. Il sogno di farsi strada con la propria competenza e intelligenza si infrange contro una barriera insuperabile di maschilismo, corruzione, snobismo. Perché, a quanto pare, a fregiarsi del titolo di «Maestro» possono essere soltanto gli uomini. Ma Judith non si arrende. Combatte. Con tutte le armi che ha a disposizione. Compreso il sesso e, se necessario, la capacità di uccidere. Sola, in pericolo e in fuga, Judith può contare soltanto sulla sua capacità di mimetizzarsi perfettamente tra i ricchi e famosi del pianeta e sulla sua competenza. Tra yacht lussuosi, antichi palazzi d’Europa e oscuri traffici d’arte antica e contemporanea, Judith diventa progressivamente sempre più padrona del proprio destino, nel bene e, soprattutto, nel male. Ma è un male necessario per essere indipendente, importante, rispettata. Per essere, in una parola, «Maestra».
Questo libro viene presentato come un erotic thriller, qualcosa di nuovo e quasi inverosimile perché del bdsm con il thriller finora non lo avevo mai letto. I thriller mi piacciono, li apprezzo in più modi dal più soft al più forte, e gli erotic romance non sono un genere che mi è nuovo, però non apprezzo il bdsm quindi ho cercato di mettere da parte ogni pregiudizio e mi sono lanciata in questa lettura.
Non è un libro che mi sarei aspettata di trovare così confuso e poco delineato, speravo in qualcosa di più improntato sul mistero, il dubbio che si insinua nella mente mentre si legge pagina dopo pagina le avventure della protagonista, invece fin da subito qualcosa non quadra. Judith è un personaggio particolare, si avverte fin dall'inizio la sua voglia di rivalsa per l'infanzia difficile e vissuta in povertà, e questo non è di certo un elemento negativo, ma è anche vero che questa sete di successo e potere si mostra in modo a dir poco sconcertante, con una mente psicotica anche se furba. Il suo sogno è lavorare nel mondo dell'arte, ha lavorato sodo per farsi una cultura in questo campo ed è sempre stata attirata anche dall'ambiente così sterile, privilegiato e selezionato, così ha modificato se stessa per assumere atteggiamenti altolocati, una parlata tipica della classe sociale più privilegiata, però non ha mai perso quella sua grande amica che è la rabbia, ciò che per tutto il libro la porta a compiere gesti insensati. Quello che fondamentalmente non ho capito di questo personaggio è proprio il sentimento che la guida, non c'è sete di potere in lei, solo questa rabbia che la alimenta e la porta su una strada del tutto diversa da quella che lei si era posta come obiettivo. Qui Judith fa emergere il lato più thriller del romanzo, un thriller molto forzato che seppur l'autrice si impegna a descrivere nei minimi particolari, non riesce a lasciare nessuna sensazione cruda e ansia nel sapere la mossa successiva.
Un punto a favore del libro è la descrizione dei luoghi visitati da Judith e dell'arte. Si vede che l'autrice ha una formazione in questo campo ed è palese che ogni posto descritto l'ha visitato e vissuto nei minimi particolari, perché solitamente le autrici straniere descrivono l'Italia con molti stereotipi o si concentrano sul cibo (anche in modo errato, dato che in molti conoscono solo la pasta...), invece la Hilton riesce a dare spessore al nostro paese. Sicuramente il suo stile è molto descrittivo, troverete meno dialoghi e molta più introspezione della protagonista, e per me è stato forse l'unico elemento positivo del libro perché uno stile narrativo improntato su questi elementi mi piace sempre molto.
Purtroppo ci sono pezzi di trama totalmente scollegati e sebbene il libro sia suddiviso in più parti alla fine è una storia consequenziale che si sviluppa in un arco temporale di qualche mese. Anche le scene hot non le ho apprezzate, sono troppo al limite e descritte in modo molto freddo e analitico, e anche se sicuramente vanno di pari passo con la personalità di Judith, non le ho trovate adatte ad un thriller.
È un libro che non ti fa venire voglia di leggere un seguito, c'è sempre qualcosa che stona, che sia la parte hot o le azioni insensate di Judith. Da lettrice non mi sento in grado di collegare le varie parti e dare un senso a tutta la storia, capire le motivazioni della protagonista perché lei stessa è in parte un alone di mistero.
Nell'intervista all'autrice che si trova in fondo al libro, la Hilton afferma che sperava il romanzo fosse anche divertente ma di divertente ci sono state solo le sue risposte, ve lo assicuro, quindi diffidate da questa descrizione. Definisce Judith psicopatica e trovo non ci sia termine più azzeccato per renderla al meglio in tutta la sua gloria.
Questo libro viene presentato come un erotic thriller, qualcosa di nuovo e quasi inverosimile perché del bdsm con il thriller finora non lo avevo mai letto. I thriller mi piacciono, li apprezzo in più modi dal più soft al più forte, e gli erotic romance non sono un genere che mi è nuovo, però non apprezzo il bdsm quindi ho cercato di mettere da parte ogni pregiudizio e mi sono lanciata in questa lettura.
Non è un libro che mi sarei aspettata di trovare così confuso e poco delineato, speravo in qualcosa di più improntato sul mistero, il dubbio che si insinua nella mente mentre si legge pagina dopo pagina le avventure della protagonista, invece fin da subito qualcosa non quadra. Judith è un personaggio particolare, si avverte fin dall'inizio la sua voglia di rivalsa per l'infanzia difficile e vissuta in povertà, e questo non è di certo un elemento negativo, ma è anche vero che questa sete di successo e potere si mostra in modo a dir poco sconcertante, con una mente psicotica anche se furba. Il suo sogno è lavorare nel mondo dell'arte, ha lavorato sodo per farsi una cultura in questo campo ed è sempre stata attirata anche dall'ambiente così sterile, privilegiato e selezionato, così ha modificato se stessa per assumere atteggiamenti altolocati, una parlata tipica della classe sociale più privilegiata, però non ha mai perso quella sua grande amica che è la rabbia, ciò che per tutto il libro la porta a compiere gesti insensati. Quello che fondamentalmente non ho capito di questo personaggio è proprio il sentimento che la guida, non c'è sete di potere in lei, solo questa rabbia che la alimenta e la porta su una strada del tutto diversa da quella che lei si era posta come obiettivo. Qui Judith fa emergere il lato più thriller del romanzo, un thriller molto forzato che seppur l'autrice si impegna a descrivere nei minimi particolari, non riesce a lasciare nessuna sensazione cruda e ansia nel sapere la mossa successiva.
Un punto a favore del libro è la descrizione dei luoghi visitati da Judith e dell'arte. Si vede che l'autrice ha una formazione in questo campo ed è palese che ogni posto descritto l'ha visitato e vissuto nei minimi particolari, perché solitamente le autrici straniere descrivono l'Italia con molti stereotipi o si concentrano sul cibo (anche in modo errato, dato che in molti conoscono solo la pasta...), invece la Hilton riesce a dare spessore al nostro paese. Sicuramente il suo stile è molto descrittivo, troverete meno dialoghi e molta più introspezione della protagonista, e per me è stato forse l'unico elemento positivo del libro perché uno stile narrativo improntato su questi elementi mi piace sempre molto.
Purtroppo ci sono pezzi di trama totalmente scollegati e sebbene il libro sia suddiviso in più parti alla fine è una storia consequenziale che si sviluppa in un arco temporale di qualche mese. Anche le scene hot non le ho apprezzate, sono troppo al limite e descritte in modo molto freddo e analitico, e anche se sicuramente vanno di pari passo con la personalità di Judith, non le ho trovate adatte ad un thriller.
È un libro che non ti fa venire voglia di leggere un seguito, c'è sempre qualcosa che stona, che sia la parte hot o le azioni insensate di Judith. Da lettrice non mi sento in grado di collegare le varie parti e dare un senso a tutta la storia, capire le motivazioni della protagonista perché lei stessa è in parte un alone di mistero.
Nell'intervista all'autrice che si trova in fondo al libro, la Hilton afferma che sperava il romanzo fosse anche divertente ma di divertente ci sono state solo le sue risposte, ve lo assicuro, quindi diffidate da questa descrizione. Definisce Judith psicopatica e trovo non ci sia termine più azzeccato per renderla al meglio in tutta la sua gloria.
A mio parere come storia poteva offrire davvero molto, se l'autrice avesse portato avanti il mondo dell'arte in chiave autentica con una protagonista che agiva secondo una logica e non per impulsi e arricchimento. L'autrice ha sicuramente una dote notevole nella descrizione dei posti e riporta tutto con grande chiarezza e verità, si vede che non ha provato a indovinare guardando una cartina ed è una cosa che apprezzo sempre, perché è fin troppo facile trovarci di fronte a storie dove i posti vengono descritti con grandi licenze poetiche e in modo molto errato, ma tutto ciò non basta a farmi promuovere il libro che non mi sento davvero di consigliare a nessun lettore. Essendo già stati acquisiti i diritti per farne un film, penso che la versione cinematografica potrà offrire molto di più che il libro, ovviamente se verranno fatte le dovute modifiche e il progetto sarà seguito da qualcuno che sa cosa farne di un thriller.
Se qualcuno di voi lo ha letto ditemi le vostre opinioni, è un romanzo su cui non si finirebbe più di discutere, soprattutto se ripercorriamo determinate scene! E se non lo avete letto, cosa ne pensate, vi interessa?
Buona serata, readers!
Se qualcuno di voi lo ha letto ditemi le vostre opinioni, è un romanzo su cui non si finirebbe più di discutere, soprattutto se ripercorriamo determinate scene! E se non lo avete letto, cosa ne pensate, vi interessa?
Buona serata, readers!
Lercio, trashissimo, improbabile... ma, a modo suo, mi ha divertito.
RispondiEliminaBel tipetto, la protagonista. :)
L'hai descritto perfettamente xD Io speravo di divertirmi vista la lettura assurda, ma neanche questo è successo ç.ç
EliminaNo, non mi ispira per niente :(
RispondiEliminaMeglio, te lo assicuro xD
EliminaCome ha detto Stories...non m'ispira per niente
RispondiEliminaNon ti perdi nulla, Erica xD
EliminaCiao Jess,
RispondiEliminadecisamente ho fatto bene a non leggerlo
Ciao Susy, hai fatto bene, non ti sarebbe piaciuto conoscendo un po' i tuoi gusti!
EliminaCiao Avid!
RispondiEliminaHo letto molte recensioni su questo libro, e il mio esito è proprio NO!
Decisamente non ho voglia di leggerlo. E c'è pure un seguito??!!
Sì, Jasmine, è una trilogia e non ho idea di cosa scriverà nei libri seguenti l'autrice >.<
EliminaJes, la penso come te. Neanche per me questa storia ha avuto senso. Libro davvero brutto. Ho visto in tv un'intervista all'autrice che ha ammesso candidamente che il romanzo è disastroso ma che le avevano consigliato di scrivere un libro erotico. Questo il risultato >_<
RispondiEliminaViolet, l'intervista dell'autrice mi mancava! Ma come si fa poi a dire una cosa simile?! Questo libro porta il suo nome D:
EliminaNope, non credo proprio lo leggerà U_U"
RispondiEliminaFai bene, Rosa ahah
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