mercoledì 15 aprile 2015

Review Love & the city di Lidia Di Simone

Buonasera, avid readers! Questa sera vi propongo un libro autoconclusivo di un'autrice italiana ambientato principalmente tra Londra e Milano. Ecco la recensione!




Autoconclusivo
Editore: Mondadori

Amanda, detta Maddie, non ha ancora trent'anni e ha un corpo da atleta. Lo era davvero, fino a pochi anni fa, quando un SUV l'ha investita, una sera, mentre si allenava, mettendo fine alla sua carriera. Maddie era l'astro nascente delle Olimpiadi di Londra, dove secondo tutti i pronostici sarebbe arrivata sul podio più alto: purtroppo, invece di correre gli 800 come una gazzella, ha dovuto prendere in mano la sua vita e giocare una nuova mano con le carte che il destino le ha riservato. Si è laureata in architettura e adesso sta per iniziare una nuova carriera - anche se per ora solo come stagista - in un prestigioso studio londinese. Qui Maddie incontra due persone che cambieranno il suo destino: la cinese Eli Ching, che commissiona agli architetti inglesi un nuovo quartiere da costruire a Shanghai, e il superboss dello studio, archistar acclamata, scozzese burbero almeno quanto affascinante: il suo nome è Alistair Wolf, Mr Wolf... Maddie ancora non sa quante sorprese le riserva la sorte, quali emozioni possano palpitare dietro le pareti di cristallo dello studio Wolf, quanto il lavoro e i sentimenti somiglino alla corsa: devi allenarti, e crederci davvero, per arrivare alla meta. Dalla timidezza nascosta sotto i suoi jeans da brava ragazza a un tailleur di Gucci mozzafiato, dall'incredibile incontro al buio al 68° piano di un grattacielo in costruzione, alla Cina, Maddie entra in un turbine di emozioni difficili da controllare. Solo allontanarsi può chiarirle le idee...



Maddie era l'atleta promettente che mirava alla medaglia d'oro alle olimpiadi, ma un incidente le stronca la carriera per sempre, così decide di buttarsi su un'altra passione e iscriversi all'università per diventare architetto. Il suo primo lavoro alla Wolf&Anderson è l'inizio di eventi molto fortunati per lei: Elie Ching la riconosce allo studio e la vuole nel progetto che ha deciso di assegnare allo studio di Maddie, facendo sì che la carriera di Maddie salga di ben più di un gradino: da stagista ad architetto vero e proprio. Grazie al capo, Wolf, Maddie avrà molte possibilità di crescere come professionista e allo stesso tempo di scoprire cosa significa provare dei sentimenti. 
La relazione tra Wolf e Maddie è molto strana; Wolf compare e scompare a suo piacimento, mentre Maddie è sempre lì ad aspettarlo. Non mi è piaciuto il modo passivo con cui Maddie si rende sempre disponibile per lui! Se Wolf dice che tra due ore si parte lei prepara la valigia, se non la chiama per giorni e poi ad un tratto si fa vivo lei scende a patti con questo suo modo di fare senza battere ciglio. 
All'inizio proprio questo modo di fare di Wolf e la risposta di Maddie quasi da sottomessa, mi ricordava altri libri letti e non mi piaceva per niente, tendevo a fare paragoni continui e non di certo lusinghieri, poi si capisce che non ha in comune nulla con gli erotic romance a cui mi riferivo, ma il loro rapporto continuava a non piacermi principalmente a causa di Maddie che per me risultava sempre troppo sottomessa e si faceva mille problemi dove non era il caso, senza però ribattere in altro. 
Maddie viene descritta come una ragazza dal fisico perfetto, da modella, con solo la cicatrice sul ginocchio causata dall'incidente, eppure lei inizialmente non si sente nulla di speciale, fino a quando Wolf non la assume per l'incarico di Elie Ching e cambia radicalmente abbigliamento, sentendosi sempre più sensuale. Un bel cambiamento, un po' troppo repentino, ma che ha funzionato per sentirsi più disinvolta nel rapporto con Wolf. 
Wolf è reduce da un matrimonio finito nel peggiore dei modi; ha perso quella passione per il suo lavoro che ritrova grazie a Maddie, ma è anche pieno di segreti che non intende svelare. Di certo fin dall'inizio è strano il modo in cui lui dona tutto a Maddie da un punto di vista materiale, le fa molte concessioni, ma è facile interpretare questi gesti come una conseguenza della loro relazione e anche delle capacità di Maddie come architetto. Invece Maddie scoprirà la verità verso la fine del libro e sarà un duro colpo, infatti decide di cambiare vita e trasferirsi definitivamente a Milano.
In questo percorso Maddie avrà al suo fianco anche la sua migliore amica e coinquilina, che incarna il classico stereotipo della donna pazza per la moda e vuole diventare una stilista affermata. All'inizio del libro è molto più presente, poi verrà principalmente accennata e farà qualche comparsa. Maddie alla fin dei conti è sola, non ha una famiglia, e si circonda solo di persone con cui ha rapporti di lavoro e con qualcuno in particolare instaura un legame d'amicizia. 
Il libro ha un finale che detesto, perché sembra un capitolo non concluso, qualcosa che manca, e non so se è un modo per l'autrice di tenersi uno spiraglio aperto per un seguito, fatto sta che non mi è piaciuto per nulla. 
Il romanzo in sé non mi ha entusiasmata, non mi è piaciuto la protagonista e non sono riuscita a capire nessuna sua scelta perché tutte mi davano l'impressione che mancasse qualche cosa, un passo in più. Dal titolo composto dalla parola Expo mi aspettavo tutt'altra cosa, un libro ambientato su questo grande evento o un sinonimo per riferirsi a questo periodo della storia, invece è un po' una scusante per far trasferire Maddie a Milano e farle seguire dei lavori per lo studio, che comunque sono stati molto confusi perché lei parte e torna a Londra quando le fa comodo e a Milano ha concluso ben poco per l'ufficio. 
Purtroppo la recensione non è positiva, sicuramente è un libro che si legge abbastanza velocemente, ma in molti punti mi è sembrato che mancassero dei passaggi, si salta da un posto all'altro senza trascinare il lettore e in particolare il finale ha inciso molto sul mio parere.
Voi lo avete letto? Cosa ne pensate?
A presto, readers!

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