giovedì 30 marzo 2017

Review La ragazza del dipinto di Ellen Umansky

Ciao, avid readers! Eccomi tornata con una nuova recensione su un libro che ho apprezzato pagina dopo pagina, una storia che ti trascina nella seconda guerra mondiale e in una Los Angeles moderna, con due donne protagoniste di due storie totalmente opposte che riescono a incontrarsi proprio grazie a un dipinto. 

Editore: Newton Compton
Genere: Historical fiction

Vienna, 1939. Mentre lo spettro della guerra terrorizza l’Europa, i genitori di Rose Zimmer cercano disperatamente un modo per lasciare l’Austria. Non riuscendoci, decidono di salvare almeno la loro giovane figlia. Rose viene così affidata a degli sconosciuti e portata in Inghilterra. Sei anni più tardi, quando la guerra è finalmente terminata, Rose tenta di ricostruire la propria vita devastata: si mette quindi alla ricerca di un quadro di Soutine, appartenuto alla madre, e al quale la donna era legatissima. Dopo essersi trasferita a Los Angeles e aver trascorso lì la propria vita, Rose si imbatterà nuovamente nelle tracce di quel dipinto, diventato per lei quasi un’ossessione, e in Lizzie Goldstein, che ne è entrata in possesso dopo di lei. Tra Lizzie e Rose nasce un’amicizia inaspettata, destinata però a interrompersi bruscamente quando le due donne si troveranno di fronte a una verità dolorosa: un segreto che ha a che fare con il quadro di Soutine e che è rimasto nascosto per tanti anni… Una prosa cristallina per una storia che parla di nostalgia, dolore, perdita e perdono.


La narrazione si disloca in due assi temporali, un passato segnato dalla Seconda Guerra Mondiale vissuta da una ragazzina ebrea, e il presente raccontato da una donna alla ricerca di risposte. Le protagoniste hanno una vita totalmente diversa, esperienze diverse, quindi ci si ritrova di fronte a due storie che si intrecciano grazie a un dipinto di Soutine che suscita in entrambe emozioni diverse ma allo stesso tempo affini. Per entrambe il dipinto è importantissimo, ha un valore sentimentale più che venale, e anche per il lato emozionale il loro approccio è totalmente opposto. 
Rose Zimmer ha vissuto la guerra, la sua storia inizia nel 1939 ed essendo ebrea il conflitto è stato ancora più aspro, doloroso e segnato da tante cicatrici emozionali impresse nel cuore. Sebbene sia scampata al conflitto e sa riuscita a fuggire da Vienna insieme al fratello, la sua vita è stata totalmente stravolta, il rancore per la guerra che si porta dietro riesce a insinuarsi in ogni suo rapporto, segna inevitabilmente il suo presente e futuro. Ogni persona scampata ad un conflitto si fa carico della sindrome del sopravvissuto, il senso di colpa di essere ancora in vita, e Rose ne viene afflitta fin dai primi mesi del suo arrivo a Londra, quando ancora sperava nell'arrivo dei suoi genitori, ma anche dopo il 1945 dato che la sua speranza continuava ad essere tenuta in vita dalla mancanza di conferma della loro morte. Questa tematica è molto spesso sottovalutata in alcuni romanzi storici contemporanei, invece qui l'autrice non ha scordato le sofferenze di qualsiasi ebreo volendosi concentrare proprio su chi è sopravvissuto, per ribadire quanto le conseguenze si riversano su ogni persona. 
Mentre leggevo i capitoli riguardanti il passato, la rabbia e i brividi di consapevolezza mi hanno accompagnata pagina dopo pagina, sapere che nonostante ci mostriamo indignati per il passato e la shoah, il presente è identico solo con altre modalità di sterminio rispetto alle precedenti guerre, più silenziose e allo stesso tempo sotto gli occhi del mondo intero. Le conseguenze sono e saranno sempre le stesse, eppure si commettono gli stessi errori all'infinito, dove la storia dovrebbe insegnare ed essere un monito per ogni essere umano, diventa solo una narrazione e testi da studiare. Questo è molto triste e i libri ci ricordano costantemente dove falliamo, compreso La ragazza del dipinto che ci mostra ancora una volta quanto una ragazza, un bambino, una famiglia, debbano subire in questi massacri. 
Ma talvolta, fare un certo errore, un errore irrimediabile, con grosse ripercussioni, è qualcosa che ti cambia la vita. Vedi come sarebbero potute andare le cose, e vedi che non sono così per causa tua. Cose che credevi non fossero così importanti, a cui pensavi di poter dare una spiegazione, assumevano una rilevanza inaspettata. Non ci si può fare nulla. [...] Forse sono rimpianti come questi ad alimentare il cambiamento.
Un'altra tematica affrontata dall'autrice è la ricerca degli oggetti preziosi appartenuti alle famiglie ebree, tutto ciò che è stato confiscato dai nazisti si è sparso tra gallerie d'arte e ritrovamenti, quindi per anni ci sono stati lunghi processi di ritrovamento delle opere e oggetti insieme ai lunghi processi di risarcimento avviato da tante famiglie. Non è un tema ricorrente ma ugualmente importante, dà un'altra chiave di lettura sulle conseguenze della guerra anche dal punto di vita più materialistico che ha comunque una grande valenza affettiva. 
Il presente è una ricerca vera e propria alla scoperta di dove sia finito il dipinto raffigurante un giovane ragazzo così importante sia per Lizzie che per Rose. E qui c'è anche da fare una piccola nota sul titolo tradotto, come mai da The fortunate ones è diventato La ragazza del dipinto, visto che comunque si parla del dipinto di un ragazzo? Il titolo purtroppo non ha senso se paragonato al contenuto. 
Il dipinto è scomparso ma Lizzie non si vuole dare per vinta, dopo anni ha di nuovo la voglia e la determinazione di riprendere le ricerche e arrivare finalmente alla verità. Lizzie è una protagonista che mi è piaciuta molto, si ritrova in un presente che non la convince più, una vita che ha bisogno di una svolta e il ritorno a Los Angeles per uno spiacevole evento le danno la giusta motivazione per cambiare e intraprendere un futuro che le dia felicità e serenità. Lizzie e Rose sono due personaggi totalmente diversi, soprattutto per il passato che porta a definire una persona anno dopo anno. Entrambe riescono a dare molto al lettore, soprattutto sul finale dove non ho potuto non commuovermi, l'ho trovato perfetto e un tassello mancate del puzzle per far trovare finalmente la giusta serenità sia a Lizzie che Rose. 
Questo libro è emozionante, ha una narrazione curata e coinvolgente, i personaggi sono ben caratterizzati e il finale è il colpo di grazia, dolce e amore, giusto e commuovente. Non posso fare altro che consigliarvi questa bellissima storia che saprà entrarvi nel cuore. 
Cosa ne pensate, readers? Lo leggerete?
Un abbraccio!       

8 commenti:

  1. Ciao Jess, non conoscevo il libro: non sono amante dei romanzi storici, ma mi sembra comunque una lettura che affronta temi interessanti e poco affrontati in letteratura, me lo segno, non si sa mai ;-)

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    1. Ciao Ariel! Dato che questo libri intreccia il passato con il presente potrebbe piacerti =)

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  2. Ciao Jess,
    ho apprezzato molto la parte raccontata del passato piuttosto che quella del presente, tuttavia questo libro mi ha coinvolto davvero poco :-(

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    1. Ciao Susy! Sicuramente quella del presente era meno forte rispetto al passato e credo sia a causa della storia raccontata attraverso gli occhi di Rose...

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  3. I mille dubbi se leggere o no questo libro, mi incuriosisce ma...non lo so! e.e

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    1. Prova a leggere le pagine in anteprima, la storia segue lo stesso ritmo narrativo e se ti prende come inizio potrebbe piacerti =)

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  4. Ciao Avid!
    Libro già il lista, e che spero di poter leggere presto! La recensione positiva mi fa ben sperare! :)

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